L'ipnosi è una tecnica di psicoterapia che ha origini antiche e nel tempo ha subìto varie trasformazioni. Al di là del nome (regressiva, evocativa o quant'altro) ciò che importa è l'aspetto terapeutico della metodica, che ciascun terapeuta nel corso degli anni, ha affinato con la pratica clinica.

L'Ipnosi Olodinamica è frutto di anni di esperienza clinica e di ricerca olistica nei vari campi del sapere ed è costruita sui seguenti principi: il termine Ipnosi, dal greco "sonno" non implica il dormire o il sognare, ma è un doveroso richiamo ad Ippocrate, padre della Medicina. Olo, dal greco "olos", richiama il concetto dell'ologramma: del tutto in uno. Dinamica, caratterizza l'aspetto evolutivo della metodica.

L'inconscio è la "scatola nera" della nostra esistenza, registra e ne custodisce ogni aspetto, soprattutto i fatti ed i misfatti, le emozioni e i sentimenti che sono stati "rimossi". Il sintomo e la malattia hanno lo scopo di "riconoscere, elaborare e rimuovere" tali contenuti e quindi rivestono un significato evolutivo: evidenziano un disagio, una sofferenza, un conflitto, un trauma che si manifestano poi sul piano fisico, su quello mentale o su quello evolutivo. Nell'inconscio interiore, nel sogno, nell'immaginario e, secondo la fisica quantistica, nell'Universo, il tempo non esiste ed è quindi possibile in un presente atemporale e sincronico vivere un'esperienza irrisolta, guarire mediante un'abreazione evolutiva di un altro Sè, anche se collocato in un diverso, reale o immaginario, contesto spazio-temporale e sociale.

Il dialogo con l'Altro Sè

L'abreazione mediante l'ipnosi permette di risolvere problematiche personali, relazionali, sessuali, sociali, recuperando le radici simboliche dei traumi remoti e inconsci. L'elaborazione profonda e poi cosciente di tali contenuti porta alla consapevolezza del proprio percorso esistenziale, anche se la trance assume l'aspetto di vite precedenti, facilitando la comprensione, il nesso di casualità e la finalità della legge del Karma.

Le vite precedenti sono una metafora del tempo lineare legato allo spazio-tempo, alla nostra coscienza di realtà e allo storico della nostra esistenza (dalla nascita alla morte fisica). La concezione del tempo lineare proviene da tradizioni giudaico-cristiane e coraniche, mentre l'induismo e il buddhismo credono nella dissoluzione del tempo concepito come maya (illusione): un tempo "acronico", senza passato e futuro. In un eterno presente atemporale tutte le possibili esistenze sono sincroniche, non solo memoria e rievocazione, ma una vera attualizzazione di emozioni, di sentimenti e di sensazioni: un'elaborazione che è al contempo consapevolezza, guarigione, dinamismo Karmico, che arricchisce la nostra esperienza.

Poiché la vita è educativa, la terapia sarà finalizzata all'acquisizione di tre obbiettivi: consapevolezza, responsabilità e libero arbitrio; questi saranno gli strumenti necessari per ritrovare la serenità e il senso della vita.

"Il risveglio della coscienza", Varrasi 1972

La psicoterapia necessita di un tempo per la diagnosi e di uno per la terapia. Nelle prime due sedute si raccoglie l'anamnesi, si definiscono le psicodinamiche sottese alle problematiche emergenti e si valuta l'attitudine e la disponibilità del soggetto alla cura e all'ipnosi. Circa un 15-20% delle persone presenta delle resistenze, non risulta idoneo o non è ancora pronto, ma comunque tutti possono partecipare all'esperienza con buon risultato.

La trance è legata al dinamismo plastico e alla creatività della coscienza e dell'inconscio e può essere utile nel trattamento di ogni forma di disagio e di sofferenza fisica, mentale e relazionale: ansia, fobie, attacchi di panico, depressione lieve, disturbi alimentari, per recedere dalle abitudini voluttuarie e dalle dipendenze, disturbi sessuali, problemi di coppia e/o relazionali e sociali, ecc.

Sul piano evolutivo, risolvendo un conflitto nucleare, un disagio esistenziale o relazionale si potranno recuperare risorse biologiche e spirituali che permetteranno al soggetto di imparare e quindi di evolversi.

La terapia consiste in un percorso di un certo numero di sedute, nell'ottica di una "terapia breve" nella quale è fondamentale la relazione dinamica medico-paziente: nel setting, il terapeuta è al contempo attore e regista, cosa che comporta un grande impegno psicologico e spirituale per entrambi gli attori.

La terapia è rivolta al singolo, alla coppia o, se necessario, ad altri eventuali soggetti coinvolti nelle dinamiche relazionali, con cadenza utile per l'elaborazione dei contenuti di ciascuna seduta e deve essere condotta da operatori qualificati: medici o psicologi psicoterapeuti.

Non possono essere trattati pazienti da psicosi gravi, depressione maggiore acuta, soggetti che assumono farmaci anticonvulsivanti.

Necessitano di estrema cautela: i bambini, gli adolescenti, le donne in gravidanza e di ulteriore valutazione: le persone che provengono da fuorvianti percorsi alternativi, con operatori non qualificati e quelli che assumono psicofarmaci senza debito controllo.

Quando necessario, l'uso di un sistema di comunicazione digitale medico-paziente (cuffie + mixer) permette un completo isolamento dal contesto di realtà e ciò favorisce l'abbandono e la disponibilità all'esperienza di trance.

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